Ma quelle risorse non bastano servono investimenti strutturali

“I fondi del PNRR non bastano per combattere il fenomeno della dispersione scolastica”

Gianni Verga, Segretario pugliese della UIL Scuola, intervistato dal “Quotidiano di Puglia” ha pochi dubbi in merito, apprezza la quantità delle risorse che saranno distribuite, ma dall’altro lato chiede interventi strutturali, perché dice: “per lanciare una lotta senza quartiere alla dispersione scolastica, serve la programmazione di nuove assunzioni, siamo sempre nella fase degli annunci. E’ emerso che, al di là dei fondi del PNRR Agenda Sud, sia comunque ancora un progetto embrionale tutto da vedere anche negli esiti che avrà. Non vedo nulla di concreto. Il Ministro Valditara ha parlato di aggiungere dieci autonomie scolastiche con il piano di dimensionamento, non ci ha detto però che la Puglia così ne perderebbe sessanta.

Quelli del PNRR sono fondi sicuramente ingenti e se non dovessero bastare vi sono altre risorse, però il punto è sempre lo stesso: sono interventi spot, parliamo di un problema complesso come la dispersione scolastica non di infrastrutture.

E mi spiego: quei fondi possono servire da un punto di vista infrastrutturale, perché portano nelle scuole ricchezza, ma non per combattere la dispersione per cui servirebbero degli interventi strutturati anche nel tempo. Non basta ridurre tutto ai fondi del PNRR, bisognerebbe lavorare sull’ organico, ma un organico che sia stabile e stabilizzato.

Questo potrebbe sicuramente aiutare a combattere la dispersione scolastica.

Come? Servirebbe intanto un organico aggiuntivo come quello che fu inserito nelle scuole durante il periodo della pandemia. Serve maggiore personale per far sì che i ragazzi non lascino le scuole, non basta lanciare una serie di progetti che spesso sono duplicano quanto già esiste e penso ai PON.

Il PNRR potrebbe attenuare il problema della dispersione scolastica per qualche anno, sicuramente, ma non lo risolverebbe. Da questo punto di vista, per un problema così complesso, questa non è una soluzione.

E’ un problema che riguarda non solo i docenti, ma anche personale ATA, entrambe le categorie erano state implementate durante il periodo covid.

Abbiamo un enorme problema che riguarda anche la dispersione implicita, cioè i ragazzi che arrivano al diploma, ma con delle competenze inadeguate, anche per questo servono fondi legati ad una maggiore presenza di insegnanti nelle scuole.

Ripeto, il PNRR non risolve un problema così complesso, urge un intervento strutturale e duraturo nel tempo”.

Dal “Quotidiano di Puglia”.