IN 10 ANNI LA SCUOLA PUGLIESE CONTA 6.633 DOCENTI E ATA PRECARI IN PIÙ: SI PASSA DAL 6,97% DELL’ANNO SCOLASTICO 2015/16 AL 14,33% DELL’ANNO SCOLASTICO 2024/25 – LA DENUNCIA DELLA UIL SCUOLA PUGLIA

IN 10 ANNI LA SCUOLA PUGLIESE CONTA 6.633 DOCENTI E ATA PRECARI IN PIÙ: SI PASSA DAL 6,97% DELL’ANNO SCOLASTICO 2015/16 AL 14,33% DELL’ANNO SCOLASTICO 2024/25 – LA DENUNCIA DELLA UIL SCUOLA PUGLIA

I dati denunciati dalla Uil Scuola Puglia relativi ai lavoratori precari, veri e propri “fantasmi” della nostra società, mettono in evidenza, in Puglia, una situazione sempre più drammatica, senza alcuna prospettiva.
“Dal governo Renzi al governo Meloni nessun passo in avanti sul precariato – dichiara Gianni Verga, segretario generale della Uil Scuola Puglia – anzi solo passi da gambero: se nell’anno scolastico 2015/16 erano 4.279 i docenti precari e 1.117 il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), nel 2024/25 si è passati a 9.544 docenti e 2.485 ATA precari. Eppure, la cronica perdita annuale di alunni, negli ultimi dieci anni 120.547, avrebbe potuto fornire un grande assist ai governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio per stabilizzare tutti i posti vacanti in organico”.
“Ormai nel sistema scolastico di questo Paese la tendenza è a disinvestire piuttosto che investire. Una gestione che fa della scuola il brutto anatroccolo del Paese e che si basa esclusivamente su annunci spot, senza alcun tipo di programmazione. Alla scuola serve invece un piano straordinario di immissioni in ruolo. Ogni anno, nonostante le migliaia di personale docente e ATA in graduatoria, centinaia di posti restano vacanti. I numeri ci dicono che un docente su 7 e un ATA su 6 sono precari. Si continua ad operare in classi affollate con alunni a rischio di dispersione scolastica e di devianza minorile. Su un totale di 22.914 classi se ne prevedono 427 con oltre 28/29 alunni per classe, che collocano la Puglia al sesto posto tra le regioni con il maggior numero di alunni per classe. Si continuano a subire aggressioni e umiliazioni in classe senza alcuna misura vera di prevenzione. Il personale ATA è costretto a operare in condizioni sempre più difficili e con carichi di lavoro insostenibili, anche a causa dell’ormai superato sistema di calcolo dell’organico che non riflette la realtà delle scuole, tanto intervengono sempre le deroghe all’organico di diritto con contratti a tempo determinato.
“Siamo in emergenza sociale – conclude Verga – la lotta al precariato nella scuola dovrebbe essere, senza vincoli di bilancio, la priorità sul tavolo del Governo. Ma nonostante i costi della stabilizzazione  siano assolutamente irrisori (soli 720 euro a precario) e nonostante le bacchettate dell’Unione Europea, si continuano a penalizzare migliaia di lavoratori e l’istruzione”.